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Sgroi - Un esempio di intolleranza (e variazione) linguistica

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di Salvatore Claudio Sgroi *

Mercoledì scorso, nel programma di Corrado Augias, in RAI-3, "Quante storie speciali", alle ore 13,15, il conduttore ha ritenuto di interrompere, con non molto "flair play", l'ospite di turno, Claudia Conforti, storica dell'architettura, per correggerne la pronuncia "salùbre", piana, da lui giudicata errata anziché la sdrucciola "sàlubre".
            Il comportamento del conduttore è stato quello del parlante che dinanzi a un uso linguistico diverso dal proprio, ritiene che sia errato, senza sospettare minimamente che possa trattarsi di un uso "diverso", non meno legittimo.
            Diciamo subito che le due pronunce -- quella piana (etimologica) "salùbre" (dal latino "salūbrem" con /-lū-/ sillaba lunga) e quella sdrucciola (innovativa) "sàlubre" -- sono entrambe corrette, perché diffuse in tutta Italia e in bocca a persone colte (com'era la prof.ssa, storica dell'architettura).
            Se poi sente il bisogno di una fonte autorevole, quali sono i dizionari generali, che indicano anche la pronuncia, o i dizionari settoriali di pronuncia, il lettore può trovarsi a dover riflettere sul problema della variabilità linguistica e l'etimologia, e sulle diverse posizioni normative, sfumate o contrastanti dei grammatici.
            Dà per es. torto a Corrado Augias un testo istituzionale qual'è quello di A. Camilli - P. Fiorelli (1965) Pronuncia e grafia dell'italiano, per il quale lo sdrucciolo "sàlubre"è un "caso abbastanza frequente di semplice ignoranza" (p 120). Il giudizio è ribadito nell'indice finale: sàlubre"err." (p. 320). Il DOP(1981) ovvero Dizionario d'ortografia e di pronunzia di B. Migliorini - C. Tagliavini - P. Fiorelli conferma il carattere "err."di"sàlubre". E non diversamente il "Nuovo DOP" ovvero Dizionario italiano multimediale e multilingue d'ortografia e di pronunzia (anche on line) per il quale: "non""sàlubre".
            Danno torto a Corrado Augias anche i dizionari generali della lingua, per es. il Sabatini-Coletti 2007, che ritiene "freq. ma non corretto" lo sdrucciolo "sàlubre". E così pure il Treccani-Simone (2005) "diffuso ma err.".
            Più sfumato è invece il Treccani-Duro (1994, vol. IV), che ritiene "meno corretto""sàlubre", al pari del Devoto-Oli (2011). Lo Zingarelli (2018) giustifica il suo giudizio: "diffuso, ma etim. meno corretto".
            Per il Garzanti-Patota (2013) "la pronuncia 'sàlubre' si è diffusa (...) ma non è consigliabile".
In conclusione, quindi, il giudizio di correttezza è per i lessicografi e i fonetisti legato alla fedeltà etimologica.
Invece, ammette alla pari le due pronunce, in prima battuta piana "salùbre" (etimologica) e poi quella sdrucciola "sàlubre" (innovativa), il Dizionario di T. De Mauro (2000): "sa·lù·bre, sà·lu·bre".
Il DiPIovvero Dizionario di pronuncia italianadi L. Canepari (2000) indica prima la pronuncia sdrucciola "sàlubre", e poi la piana "salùbre" definita"tradizionale, la più consigliata un tempo" (implicitamente perché è etimologica).
Ma per il linguista, va ancora spiegato com'è che alla pronuncia piana etimologica ("salùbre") i parlanti colti hanno preferito o affiancato la pronuncia sdrucciola "sàlubre". Se si considera il pacchetto di voci piane in "vocale + -bre", ci si accorge che tranne "ottòbre" ben cinque sono sdrucciole: "cèlebre", "fùnebre", "lùgubre", "ìnsubre", "incèlebre". E la loro "pressione" non è stata senza effetti alla base di "sàlubre".

* Docente di linguistica generale presso l'Università di Catania







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