Quanto stiamo per scrivere non avrà il beneplacito di qualche linguista se, per caso, si imbatterà in questo sito, anche perché abbiamo contro i vocabolari dell'uso. Ma tant'è. Andiamo avanti per la nostra strada. Intendiamo parlare dell'uso non "ortodosso" dell'aggettivoesoso. Se apriamo, dunque, un qualsivoglia vocabolario al lemma in oggetto, leggiamo: «Che fa richieste eccessive». L'accezione "principe" dell'aggettivo è, invece, odioso, e, per estensione, antipatico, insopportabile e simili: Giulio ha proprio un carattere esoso, cioè insopportabile. Alcuni, addirittura, ritengono esoso sinonimo di "esigente", "prepotente", "pretenzioso" e simili, calpestando l'etimologia. L'OVI, infatti, alla voce "esoso" specifica "lo stesso che odioso". Ci viene da ridere, dunque, quando sentiamo frasi del tipo "quel negoziante ha prezzi esosi". I prezzi possono essere "odiosi"?
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