Gentile Redazione,
mi permetto di scriverVi per domandarVi quale sia il motivo (diverso da “l’uso imperante”) per il quale un’istituzione come la Vostra, che promuove l’uso e – oserei dire – la grandezza storica della lingua italiana, adopera termini inglesi come on(-)line (invece di in linea) e web (invece di rete [con o senza la maiuscola]).
Sono consapevole che la tendenza attuale è quella del descrittivismo e che i linguisti vagheggiano – sembra – una sorta di autocontrollo da parte dei parlanti. Ma di fronte a tanto dilagare di stranierismi, accolti persino dai dizionari; di fronte a tanta inerzia e a tanto autocompiacimento verso storpiati xenismi che si odono in bocca a conduttori di programmi televisivi; di fronte a tanta incultura – anche presso docenti d’italiano – diffusa dai mèdia, non è lecito esigere una certa misura?
Per quanto riguarda on(-)line, il francese usa en ligne, e lo spagnolo en línea. Non credo che suoni strano in italiano in linea, peraltro registrato, per esempio, dal GRADIT (coll’antonimo fuori linea, che, immagino, si preferisce riprodurre tale e quale con off-line?).
Ecco ciò che dice in proposito il Diccionario Panhispánico de Dudas sul sito della Real Academia Española:
línea. 1. en línea. Locución adverbial, calco del inglés on-line, que significa ‘en conexión directa con un sistema central’ y, especialmente, ‘a través de la conexión a Internet’: «Veremos bancos electrónicos que operen en línea» (Tiempo [Col.] 17.7.97). Se emplea frecuentemente como locución adjetiva: «Los servicios de información en línea [...] surgieron de una de las aplicaciones más importantes para la computadora personal» (Excélsior [Méx.] 21.10.96). Se recomienda el uso de este calco en lugar de la expresión inglesa.
E il Dictionnaire de l’Académie Française (sotto ligne):
INFORM. Équipement en ligne, qui fonctionne en relation directe avec un autre. En ligne se dit également de services auxquels permet d’accéder un microordinateur connecté au réseau téléphonique ou à un réseau câblé. Services télématiques en ligne. (La locution anglaise On line ne doit pas être employée.)
[Piccolo aneddoto: in una mia classe – insegno a Losanna –, durante la lettura d’un documento in francese in cui – perché redatto da una docente d’inglese – c’era scritto “on-line”, l’alunna che leggeva ha corretto automaticamente ad alta voce “c’est-à-dire ‘en ligne’”.]
Anche senza raccomandare – cosa che però non farebbe male a nessuno –, perché l’Accademia della Crusca segue l’uso generale (a mio parere poco razionale, e credo che il professor Arrigo Castellani sarebbe d’accordo con me) nel proprio sito invece di dare l’esempio?
Sono stato in contatto epistolare con Luca Serianni, Francesco Sabatini e Ornella Castellani Pollidori, e tutti sono stati cosí gentili da rispondermi. Vorrei ringraziarli ancora di tale onore e cortesia.
E ringrazio anche Voi della Redazione del sito, per il Vostro impegno e la Vostra dedizione.
Con cordiale e tetragona stima,
Marco Grosso ____________ La Crusca non nacque per difendere la purezza della lingua? Perché si è lasciata "plagiare" dagli anglismi? Ha abdicato al suo ruolo "istituzionale"? I padri fondatori crediamo si stiano rivoltando nella tomba.
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*** La parola proposta da questo portale: allotriofago. Sinonimo di parassita, cioè di persona che non lavora e vive a spese altrui. Sostantivo composto con le voci greche "allotrios" (altrui) e "phago" (mangiare). *** La lingua "biforcuta" della stampa La polemica La Cina invia aerei e missili alla Serbia filo russa ---------------- Insisteremo fino alla nausea: i prefissi e i prefissoidi si scrivono uniti alla parola che segue. Correttamente, quindi, filorussa. Ci aspettiamo di leggere, da un momento all'altro, *filo logo; *filo sofia; *filo antropo (con o senza trattino). In proposito consigliamo agli operatori dell'informazione (grandi "firme" e no) di dare un'occhiata a questo sito.
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