Navigando in Rete ci siamo imbattuti nel portale "Dossier.net" dove, nel settore che riguarda la grammatica, si può leggere: «aèreo - prefisso adoperato per comporre parole attinenti all'aeronautica. Nell'uso corrente è spesso sostituito da aero: aeroporto invece di aereoporto, aeroplanoinvece di aereoplano. Mai, però, bisognerebbe dire "areoplano", che è un errore non raro»; (la medesima argomentazione riportata nel "Dizionario grammaticale" di Vincenzo Ceppellini, dal quale, questa volta, dissentiamo). Ci spiace, ma dobbiamo ribaltare completamente quanto scrive Dossier.net" perché induce in errore le persone sprovvedute in fatto di lingua. Il prefisso "aereo-" non esiste. In italiano abbiamo "aero-" per indicare tutto ciò che riguarda l'"aria": aerazione, aerostato, aerodinamica, aeroplano, aeronautica ecc. Non è ortodosso dire che «nell'uso corrente (aereo) è spesso sostituito da aero», perché si è indotti a credere che la grafia "piú corretta" sia "aereoplano". Tutto il contrario. Anzi, la sola grafia corretta, è bene ribadirlo, è quella con il prefisso "aero-", tratto dal latino "aer" (aria).
***
La parola che segnaliamo è: logògsifo. Sostantivo "sconosciuto" ai vocabolari dell'uso; è composto con le voci greche "lògos" (discorso) e "príphos" (rete) e vale, propriamente, "parole o discorso a rete". Si tratta di una sorta d'indovinello scritto in versi in cui un termine scomposto in varie parti forma altri termini che si debbono trovare, come pure il termine principale. È, insomma, in senso figurato, un discorso inintelligibile o enigmatico.
***
La parola che segnaliamo è: logògsifo. Sostantivo "sconosciuto" ai vocabolari dell'uso; è composto con le voci greche "lògos" (discorso) e "príphos" (rete) e vale, propriamente, "parole o discorso a rete". Si tratta di una sorta d'indovinello scritto in versi in cui un termine scomposto in varie parti forma altri termini che si debbono trovare, come pure il termine principale. È, insomma, in senso figurato, un discorso inintelligibile o enigmatico.