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La sobrietà

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Dopo le "abbuffate" dei giorni scorsi ci sembra interessante spendere due parole sulla "sobrietà", termine con il quale si indica il concetto di moderatezza, temperanza nel mangiare e nel bere e, per estensione, la riservatezza in un affare. Che cos'è, dunque, questa sobrietà? È l'antitesi dell'ubriacatura. Sotto il profilo etimologico è, infatti, la "non-ubriacatura". È, insomma, un sostantivo tratto dal latino "sobrius", composto con la particella "so" (se), voce che sta per "sine" (senza) ed "ebrius" (ubriaco).

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Chi altro o chi altri?
Salve,
scorrevo tra le varie discussioni linguistiche, quando ho trovato questa: http://italian.stackexchange.com/questions/6398/chi-altri-poteva-aiutarla-perch%C3%A9-altri-e-non-altro.  Onestamente mi è venuto il dubbio anche a me, sebbene non abbia mai sentito "chi altro". Ho visto che nel tentare di rispondere le altre persone si sono ingarbugliate a loro volta. Potrebbe lei dunque mettere cortesemente fine a questo quesito?
La ringrazio anticipatamente.
Paolo F.
(Località non specificata)

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Gentile amico, si possono adoperare indifferentemente: chi altro o chi altri, anche se quest'ultimo pronome è preferibile riservarlo al campo letterario. Una rapida ricerca con Googlelibri ha dato 33.900 occorrenze per chi altro e 49.000 per chi altri.

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La parola, di ieri, proposta da "unaparolaalgiorno.it": ganzo.

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