Siamo smentiti dai vocabolari su quanto stiamo per scrivere, ma andiamo avanti per la nostra strada, convinti della bontà della tesi che sosteniamo. Intendiamo parlare del termine "orchestrale" che, a nostro avviso - al contrario di quanto riportano i vocabolari dell'uso - è corretto solo come aggettivo. Si legge e si sente dire, per esempio, "gli orchestrali della Scala hanno avuto tre minuti di applausi", dando a orchestrali la "patente" di sostantivo. Si deve/dovrebbe dire, invece, i "componenti", i "membri", i "professori d'orchestra". Orchestrale, infatti, è un aggettivo denominale provenendo, appunto, da "orchestra". Che è/sia un aggettivo lo conferma il suffisso "-ale". Questo affisso (anche "-iale" e "-uale), dal latino "alis", serve, infatti, per la formazione di aggettivi derivati da sostantivi che indicano uno stato, un'appartenenza, una condizione, una relazione: autunnale, collegiale, intellettuale ecc. L'orchestrale, dunque, non è una persona che appartiene a un'orchestra? A nostro sostegno il Tommaseo-Bellini, che attesta il termine solo come aggettivo. Orchestrale, inoltre, non è a lemma nella "Lessicografia della Crusca" in rete né nell'OVI, Tesoro della Lingua Italiana delle Origini.
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Vogliamo vedere il significato "nascosto" di tre parole: rancio, rancido e gonna? Cominciamo con il primo che può essere, innanzi tutto, sia sostantivo sia aggettivo. Nel secondo caso è l’aferesi di “(a)rancio”: color dell’arancia, quindi sta per “arancione”. C’è da dire, però, per “onestà linguistica”, che il suddetto aggettivo viene adoperato, per lo più, in poesia: difficilmente uno scrittore lo userebbe in una prosa. È anche aggettivo quando viene adoperato nell’accezione di “rancido”: quel formaggio è rancio, cioè rancido. Come sostantivo, invece, sta per “pasto dei soldati”. L’origine non è schiettamente italiana ma spagnola: “rancho” (‘stanzone di persone’). I militari non consumano i pasti in comune in uno “stanzone”?
Terminiamo occupandoci del capo d’abbigliamento femminile: la gonna. Quest’indumento, dunque, all’inizio, non era riservato esclusivamente alle donne in quanto indicava vari tipi di manti o di tuniche, maschili e femminili, diversi secondo il luogo o il tempo. Oggi è rimasto solo per l’abbigliamento femminile e sta a indicare la sottana delle donne lunga fino al ginocchio. Per gli studiosi di lingua il vocabolo, infatti, va connesso con “genu” (ginocchio) in quanto è un indumento che ricopre il… ginocchio.
Terminiamo occupandoci del capo d’abbigliamento femminile: la gonna. Quest’indumento, dunque, all’inizio, non era riservato esclusivamente alle donne in quanto indicava vari tipi di manti o di tuniche, maschili e femminili, diversi secondo il luogo o il tempo. Oggi è rimasto solo per l’abbigliamento femminile e sta a indicare la sottana delle donne lunga fino al ginocchio. Per gli studiosi di lingua il vocabolo, infatti, va connesso con “genu” (ginocchio) in quanto è un indumento che ricopre il… ginocchio.
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