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Channel: Lo SciacquaLingua
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Ribattiamo "alle" accuse

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Un nostro carissimo amico, giornalista, si è risentito perché da questo portale censuriamo, molto spesso, la lingua degli operatori dell’informazione. In risposta all’amico citiamo un titolo di un quotidiano: “L’imputato ribatte alle accuse”. Dovremmo sottacere quest’orrore? Il verbo “ribattere” può essere tanto transitivo quanto intransitivo,  non,  però, “ad capochiam” ma secondo le varie accezioni. È intransitivo e si coniuga con l’ausiliare avere quando vale “insistere ostinatamente su un determinato argomento che ci interessa in modo particolare”: sono ore e ore che ribatti sulla stessa questione; non fece che ribattere su quel punto del programma (la questione stava particolarmente a cuore). In tutti gli altri casi è transitivo. È tremendamente errato dire o scrivere, quindi, “ribattere alle accuse”. La sola forma corretta è “ribattere leaccuse”. È un grossolano errore, insomma, (e la stampa, caro amico, è “maestra”) adoperare il verbo intransitivamente quando non “rientra” nei significati su menzionati. Se si hanno dei dubbi, in proposito, si adoperi il verbo “replicare” (in luogo di ribattere) che si può costruire con la preposizione “a”: replicare a un ordine. Abbiamo dalla nostra il vocabolario Sabatini-Coletti in rete:
ribattere
[ri-bàt-te-re]v. (coniug. comebattere)
v.tr. [sogg-v-arg]
1 Battere qlco. un'altra volta o ripetute volte: r. un chiodo
2 Riscrivere a macchina un testo: r. una pagina
3 Respingere qlco., rimandarlo indietro: r. la palla
4fig. Contraddire un'affermazione: r. le accuse; con l'arg. sottinteso, replicare: è sempre pronto a r.
v.intr. (aus.avere) [sogg-v-prep.arg]
1 Battere di nuovo su qlco.: hanno ribattuto alla porta
2fig. Insistere su qlco.: r. sullo stesso punto

***

La parola, di ieri, proposta da "unaparolaalgiorno.it": imbranato.


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