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Channel: Lo SciacquaLingua
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Un mangiafuoco, due... mangiafuochi

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 Sí, siamo sicuri, saremo colpiti dagli strali di qualche linguista se, per caso, si imbatterà in questo sito. Stiamo per fare una proposta "oscena" sotto il profilo linguistico; proposta che - naturalmente - sarà avversata, meglio, condannata dai glottologi. Perché "oscena"? Perché vogliamo pluralizzare il sostantivo "mangiafuoco" quando tutti i vocabolari consultati lo ritengono invariabile. A nostro avviso, questo sostantivo deve seguire la regola del plurale dei nomi composti che, se formati con una voce verbale e un sostantivo maschile singolare, restano invariati  solo se si riferiscono a un femminile come, per esempio, ficcanaso: il ficcanaso / i ficcanasila ficcanaso / le ficcanaso. Mangiafuoco non è composto - come ficcanaso - di una voce verbale (mangia) e di un sostantivo maschile singolare (fuoco)? Perché, dunque, deve rimanere invariato? Diremo: Carlo è un mangiafuoco; Giulio e Luigi sono dei mangiafuochi; Lucia è una mangiafuoco; Rossana e Stefania sono delle mangiafuoco. Il plurale, che riteniamo "supercorretto", si trova in numerose pubblicazioni.

***

Ammarare e ammarrare - si faccia attenzione a questi verbi - non sono uno variante dell'altro, hanno accezioni diverse. Il primo significa "scendere sul mare"; il secondo sta per ormeggiare.

Breve cenno - locuzione ridicola: un cenno è breve di per sé.

Attingere - si attinge "da", non "a": ho attinto la notizia da un giornale in rete.














(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)


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