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Spigolature di lingua

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 È il caso di ricordare agli amatori della lingua, a coloro, cioè, che amano il bel parlare e il bello scrivere, che il verbo alleare (allearsi) si costruisce con la preposizione con (non “a”). Molto spesso si leggono  sulla stampa frasi tipo “Giovanni si è alleato a Mario al fine di aumentare le possibilità di vittoria”. Frasi del genere sono tremendamente errate. Il verbo alleare pur essendo un barbarismo perché ci è giunto dal francese, ha un’origine latina; l’etimo del vocabolo è, infatti, la preposizione “ad” e il verbo “ligare” (legare insieme). Alla lettera, quindi, alleare significa “legare insieme con...”: Giovanni si è alleato con Mario.

 Riteniamosia giunto il momento di sfatare una regola - inculcataci ai tempi della scuola - secondo la quale non è corretto adoperare "molto" davanti ai comparativi "maggiore", "migliore", "minore" e simili. È una regola del tutto arbitraria e, quindi, da non seguire. "Molto" davanti ai comparativi assume valore avverbiale con il significato di "grandemente", "in grande misura". Si può benissimo dire, per esempio, il tuo libro è "molto migliore" del mio, vale a dire è "in grande misura meglio" del mio. Una prova del nove? Si può dire quel libro è "molto piú grande"? Sí. Piú grande non è un comparativo che equivale a "maggiore"?

Due parole due sul verbo "imparare" che in buona lingua italiana ha un solo significato: apprendere. Viene dal latino "in + parare" (procurare, propriamente "procacciarsi una notizia" e simili) divenuto in lingua volgare (italiano) "imparare". Sono da evitare, per tanto, le sue varianti popolari nei significati di "venire a sapere", "avere notizia", "venire a conoscere" e simili: questa notizia l’ho imparata da un conoscente; domani ci sarà una riunione aziendale, l’ho imparato or ora; dove hai imparato questo pettegolezzo? Come pure è da evitare l’uso del predetto verbo nel significato di "insegnare" (anche se comunissimo in molte parlate regionali e lo usò lo stesso Carducci , "E dolce un canto le imparava"): chi ti ha imparato l’educazione? A proposito del verbo "imparare" si veda anche il magistrale articolo del prof. Sgroi.

Un giornalinolocale titolava "Le sopracciglie finte dell'attrice". È un errore madornale, si dice le "sopracciglia". Questo termine è cosí detto sovrabbondante in quanto ha due plurali, uno maschile e uno femminile: i sopraccigli e le sopracciglia. Si userà il maschile se considerate singolarmente; il femminile se considerate nell'insieme.

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La lingua "biforcuta" della stampa

FIRENZE

Il rettore dell'Università: "Conte torna a insegnare dal 1° marzo"

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Come scritto altre volte per  il primo giorno del mese si usa il "cardinale" senza esponente (ma si legge come se fosse un "ordinale"). Quindi, correttamente: dal 1marzo. Crusca: Le indicazioni comprendenti anche mese e giorno sono introdotte modernamente da un articolo maschile singolare: «il 20 settembre 1870»". Per estensione, si può aggiungere che, nel caso di una data come 11/10/1989, l'articolo che vi si anteporrà sarà l' (seguendo la pronuncia della data: l'undiciottobre millenovecentoottantanove); stessa regola vale per le date che iniziano con 1: anche per queste, si considera il modo in cui tali date vengono pronunciate e quindi si scriverà il 1/2/2003 (cioè il primo febbraio duemilatré). Infatti, come specifica Serianni, "Per i giorni del mese si usa l'ordinale per il giorno iniziale [...], ma il cardinale per i giorni successivi, siano o non siano accompagnati dal giorno del mese [...]."

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Gedi Watch.  Cosa c'è sotto allo Stretto: un microcosmo tra i rifiuti

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Correttamente: sotto lo Stretto. La preposizione sotto si unisce direttamente al sostantivo tramite l'articolo. Con i pronomi personali richiede le preposizioni "a" o "di": sotto a me; sotto di voi.



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