1. L'evento lessicografico
"La parola del giorno dello Zingarelli 2020" che ricevo quotidianamente dalla Zanichelli, ha per me la funzione di farmi leggere un lemma del dizionario, riscoprendo qualcosa che sapevo o ignoravo, o di attirare la mia attenzione su aspetti particolari di una parola: la sillabazione, la pronuncia, l'etimologia (parola patrimoniale derivante dal latino, o neoformazione o 'dono' da altre lingue), la datazione, la polisemia, ecc.
La "La parola del giorno dello Zingarelli 2020" di venerdì, 21 febbraio riguardava il lemma, per me nuovo, morbilità, '1 misura della quantità di giornate lavorative perse a causa di una patologia'; 2 (generic.) frequenza di un malattia all'interno di una collettività SIN. morbosità' -- datato 1900, con un etimo, come si dice, sincronico, ovvero -- denominale -- "[da morbo, sul modello di sterilità, virilità ecc. ☼ 1900]".
2. Formula lessicografica della derivazione
Ciò che mi ha subito colpito è stata appunto tale indicazione: morbilità -- denominale -- "[da morbo, sul modello di sterilità, virilitàecc.]".
Mi sarei aspettato una diversa formula lessicografica pur adottata (anche se non in maniera sistematica) dallo Zingarelli, decisamente migliore, quale è per es. quella di morbidoso derivato "da morbid(o) con il suff. -oso".
2.1. Formula lessicografica nella lessicografia
Una rapida consultazione di altri dizionari scolastici, come il De Mauro 2000, quanto all'etimo non si discosta nella sostanza dallo Zingarelli: morbilità (denominale) "der. di morbo con il segmento -lità di natalità, mortalità". Che è anzi formalmente meno soddisfacente, perché se il segmento fosse -lità dovremmo avere *morbo-lità.
Analoga soluzione etimologica insoddisfacente è adottata nel Treccani-Simone 2005, rist. 2009: (denominale) "der. di morbo, sul modello di natalità, e sim."; -- nel Sabatini-Coletti 2007-2008: (denominale) "deriv. di morbo sul modello di sterilità e sim.".
E così pure nel Garzanti-Patota 2013: (denominale) "Deriv. di morbo, sul modello di mortalità, natalità ecc."; -- nel Devoto-Oli-Serianni-Trifone 2019: (denominale) "Der. dimorbo, sul modello di natalità, mortalità, ecc.".
La stessa indicazione del De Mauro 2000 è presente nel pluri-volume GRADIT2007 e nel Garzanti Etimologicodi T. De Mauro - M. Mancini 2000(ricavato dal GRADIT).
E ancora ne l'Etimologico. Vocabolario della lingua italiana di A. Nocentini con la collab. di A. Parenti (Le Monnier 2010) si legge: (denominale) "der. sul modello di natalità, mortalità".
3. Soluzione del derivato (deaggettivale)
Una scorsa al Grande dizionario della lingua italiana di S. Battaglia-G. Bárberi Squarotti (vol. X, 1978) riporta morbil-ità con un es. di Panzini Diz. moderno 19051, 19509 nell'accezione statistica con la stessa etimologia sincronica finora ricordata: (denominale): "Deriv. da morbo, sul modello di mortalità".
Ma la incongruenza etimologica del Battaglia-Bárberi Squarotti 1978 emerge quando nello stesso volume si riporta il lemma morbile agg. letter. 'morboso, malato' con un es. di C.E. Gadda 1965 nel Giornale di guerra e di prigionia, agg. sì denominale: "Deriv. da morbo, sul modello di febbr-ile".
Quindi il s.f. morbil-ità si configura come deaggettivale (non già denominale) di "morbile con il suff. -ità", secondo un processo di derivazione assai produttivo in italiano.
L'incongruenza etimologica del Battaglia-Bárberi Squarotti 1978 era stata peraltro favorita dal fatto che nessuno dei dizionari sopra citati, compreso il GRADIT, aveva registrato come lemma la basemorb-ile.