Due parole sull'avverbio "poco" perché non sempre è usato a dovere. Poco, dunque, ha il comparativo organico "meno" con il superlativo, sempre organico, "minimamente". Quest'ultimo, però, nell'uso comune, è sostituito dalle forme regolari "pochissimo", "molto poco" e "assai poco". Non diremo, quindi, voglio "piú poco" pane ma, correttamente, "meno" pane. Solo nel superlativo relativo possiamo avere, ed è forma corretta, "il piú poco" anche se è preferibile "il meno": parla il piú poco possibile. Meglio, però: parla il meno possibile. Da rilevare, inoltre, che la forma tronca richiede l'apostrofo, non l'accento come, spesso, si legge: un po' di pazienza, signori! La locuzione "poco a poco" non è corretta perché ricalca l'uso d'Oltralpe; in buona lingua italiana ci vogliono due "a": a poco a poco. L'uso dell'apostrofo è facoltativo, obbligatorio solo nella locuzione "poc'anzi". Concludiamo queste noterelle ricordando che l'espressione "per poco..." richiede la negazione "non": per poco non inciampavo.
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