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Sull'uso corretto di alcuni verbi

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Considerazioni sull'uso corretto - a nostro modo di vedere - di alcuni verbi:

Adottare - Se apriamo un qualsivoglia vocabolario della lingua italiana al lemma in oggetto, leggiamo: prendere come proprio un figlio altrui attraverso l'atto legale dell'adozione. La famiglia Sempronio ha adottato un bimbo africano. È "legittimo" l'uso di questo verbo, dunque, in senso concreto. È "fuori legge" quando si adopera con il significato di "scegliere", "prendere", "attuare" e simili: domani adotterò, al riguardo, una decisione. Una decisione si prende, non si adotta.

Accompagnare - Molto spesso si fa seguire questo verbo dalla preposizione semplice o articolata "a": questa poltrona non s'accompagna al resto dell'arredamento; Pietro s'accompagna sempre a Lucia. La preposizione da adoperare è, invece, "con" (semplice o articolata) perché siamo in presenza di un complemento di compagnia o di unione. Correttamente, dunque: questa poltrona non s'accompagna col (con il) resto dell'arredamento; Pietro s'accompagna sempre con Lucia.

Affacciare - Il significato proprio del verbo è "essere orientato verso un determinato luogo" e, per estensione, "guardare": il balcone affacciasulla piazza. Alcuni lo adoperano nell'accezione di "formulare", "ipotizzare", "esprimere" e simili. È un uso, questo, da evitare in buona lingua italiana. Un'opinione, un'idea non si affaccia, si esprime.

Elevare - Il verbo in oggetto vale "sollevare", non ci sembra corretto adoperarlo con altri significati come, per esempio, elevare una multa, dubbi, obiezioni. Si dirà correttamente, quindi: suscitare dubbi, obiezioni; infliggereuna multa. 

Emettere - Propriamente significa "mandar fuori", "emanare", "produrre". È un francesismo scrio scrio, e per tanto da evitare, il suo uso nel senso di: diffondere, diramare, manifestare, promulgare, proporre ecc. Non diremo, per esempio, emettere una legge; diremo, correttamente, promulgare una legge.

Rimediare - Il significato proprio del verbo è "porre rimedio", "riparare". La stampa, quella sportiva in particolare, lo adopera nel significato di "subire", "riportare" e simili: il giocatore ha rimediato una contusione all'occhio sinistro. In buona lingua diremo: il  giocatore ha subito/riportato una contusione all'occhio sinistro.


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La lingua "biforcuta"


LA VERTENZA
Cimiteri Napoli, rientra la protesta: revocate le assemblee dall'1 al 4
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Di primo acchito il titolo sembra "perfetto" (privo di strafalcioni). No, non è cosí, l'errore c'è, anche se non dà nell'occhio, appunto. Qual è? La preposizione articolata apostrofata davanti a 1. Per il primo giorno del mese si usa l'ordinale, per i successivi il cardinale (siano essi scritti in lettere o no). Quindi: dal 1 al 4. Vale a dire dal primo al quattro. 1, insomma, nelle date si legge primo e nello scritto si mette l'articolo che si usa nella pronuncia.

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