Pubblichiamo il commento di un anonimo, coraggioso, lettore -- che, ovviamente, non si firma -- a un nostro vecchio intervento sul femminile di "capo".
Qualcuno dovrebbe dire a questo signore, Fausto Raso, che pubblica queste mellonaggini, che i nomi come 'cuoco' e 'servo', che designano persona, prevedono entrambi i generi per la loro natura grammaticale. Altri nomi, nati o come maschili ('capo', dal latino 'caput', testa) o come femminili ('maschera'), acquisiscono un significato traslato per il quale si applicano, con l'unico genere che hanno, indifferentemente a maschi e femmine: quindi 'il capo' (e non la capo e meno che mai la capa), anche se si chiama Maria, e 'la maschera' ('impiegato di teatro') anche se si chiama Mario. Diceva mia madre: 'a pazziarell 'mman 'e criature... (nella fattispecie: la grammatica in mano agl'ignoranti).
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Che cosa dire, anzi rispondere al coraggioso lettore? Che può trovare le "mellonaggini" in siti i cui titolari sono di gran lunga più autorevoli dell'estensore di queste noterelle. Scriva loro e li tacci di crassa ignoranza linguistico-grammaticale. Clicchi qui, qui e qui.
Dimenticavamo. Se è
lo stesso anonimo coraggioso che ha inviato questo commento: Quindi, da
oggi in poi, anche 'colossa', 'monumenta' ecc.
'La tal signora è una colossa di erudizione', e 'La talaltra una monumenta di
rettitudine'. Dio mio, in che mani siamo finiti..., conferma di non
capire un'acca/un acca di grammatica italiana.
(Le
immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i
diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauraso@hotmail.it)